Radio Flash

RADIO FLASH LIVORNO

RADIO FLASH LIVORNO

RADIO FLASH LIVORNO FOTOEmittente di Livorno viene fondata nella primavera del 1977 da Massimo Brachini, Andrea Palermo e Marco Sisi, già collaboratori di TVL Tramagli, Esperti e Vento Selvaggio.   Il primo trasmettitore è una microspia posta in casa del Sisi, in via Goito, collegato all’antenna cb (una Sturduster a 7 piani d’altezza).  La prima canzone trasmessa è L’immenso di Amedeo Minghi. Dal maggio 1977 trasmette dal grattacielo dell’Attias, 37, il più alto di Livorno dopo il grattacielo di piazza Matteotti). Una piccola stanzetta 4×4. Il piccolo mixer beenson bianco a valvole (da chitarra) il giradischi Europhon, il mangiacassette Sony, il microfono Geloso e tutti i dischi dei primi giorni erano stati portati in dote alla radio dal Tramagli appena sedicenne, e così partirono le prime trasmissioni di cui ancora esistono alcune cassette audio. Il Tramagli, invitò in radio l’amico del pockerino del venerdì, Massimo Magrini (Max) il quale in poco tempo, con la sua splendida voce calda e pastosa, e la sua totale dedizione, divenne presto il primo speeker della radio. Dopo pochi mesi arrivò in studio un certo Stefano Martini, un diciottenne un pò robusto con i baffetti anni trenta, di formazione DJ allievo del Riccardo Cioni, Stefano Martini diventerà Steva Martin. Arrivano intanto anche i primi contratti pubblicitari, uno dei primi sponsor è un gioielliere la cui vetrina diventa meta continua di centinaia di giovani che cercavano la soluzione di un quiz.

Regolarmente costituita come testata giornalistica N°1 in Italia, dal notaio Calabrese (madre dell’Esperti) con lire 50.000 di capitale interamente versato (10.000 a testa+ le spese) e come direttore responsabile fu reperito dal Tramagli il Dr Giamberto Baldi, giornalista del Tirreno, marito dell’estetista (Anastasia) della mamma del Tramagli .  Marco Sisi è l’ispiratore della radio nonché ideatore del logo di Radio Flash (la macchina fotografica che scatta il flash).

Nel’estate 1978 entra a par parte del Circuito Radio Luna e diventa Radio Luna Flash  ma per pochi mesi perché in autunno torna a chiamarsi con il vecchio nome. Tramagln Broggi ed Esperti lasciano. Nel 1982 cambia di proprietà, subentrano soci di RTL Livorno la tv di Stagno collegata al PCI. Negli anni a seguire viene ceduta alla Coop, poi all’imprenditore Lampredi ed infine all’armatore Onorato che da emittente locale di informazione e di intrattenimento la trasforma in una All Music Radio ma la vendita delle frequenze 98.9 MHz sul Monte Serra e soprattutto dei 97. MHz del Monte Capanne che assicura un ascolto ottimale fino alle porte di Roma sono le avvisaglie della cessione del nome e dell’unica frequenza rimasta dei 97.1 MGz al circuito Zai.net.  Marco Sisi ricorda: “Prove tecniche a parte l’emittente nasce ufficialmente nella primavera del 1977, in origine è una Sdf. All’epoca la registrazione in Camera di Commercio costava 150 lire; ci presentammo in tre, i soci fondatori: quando fu il momento di pagare ci “frugammo” e tirammo fuori, una a testa, tre monetine da 50 lire. Quindi si trasforma in Srl in data 17 maggio 1977. Anche per la “nostra” emittente valeva il principio dell’economicità. Il maggiore investimento fu rappresentato dalla scelta della sede. Fortunosamente riuscimmo a sapere che all’ultimo piano del Grattacielo dell’Attias si era liberata una stanzetta, uso ufficio. Avere la possibilità di piazzarsi in cima al secondo edificio residenziale, per altezza, della città, era il massimo. A parte la microspia, iniziammo con un trasmettitore a transistor, 50 watt di potenza, assemblato da noi. L’eccitatore era stato acquistato da una ditta di Portula (Vercelli), la LRR. Il finale invece veniva da San Romano (Pisa). Per dare all’apparato un aspetto professionale mi ricordo che comprai una bella scatola azzurra con le maniglie, che faceva tanto broadcast, e ci misi sul frontale un bell’interruttore e un voltmetro, oltre al bocchettone d’antenna SO239 che alimentava, tramite una trentina di metri di cavo RG8, una ground-plane da CB opportunamente tagliata per risuonare su 1/4 d’onda. Sul sito di Steve Martin c’è una foto scattata proprio nella stanzetta che ospitò la prima sede di Radio Flash. Da notare il mixer audio, a manopole rotanti e non a cursori. Steve si sta appoggiando a una piastra a cassette, usata prevalentemente per le sigle e le pubblicità (sul muro c’era un raccoglitore dove le stesse venivano conservate). Due piatti giradischi, che ogni tanto cambiavano perché richiesti dai proprietari, un microfono dinamico RCF, una radio multibanda e una cuffia completavano l’attrezzatura di bassa frequenza. Radio Flash iniziò a trasmettere sui 99,2 MHz, in seguito attivò un ripetitore dal Castellaccio funzionante sui 97 MHz. Tali frequenze restarono attive fino al 1983, quando la nuova proprietà mise in funzione due ripetitori sul Monte Serra (98,9 Mhz) e sul Monte Capanne (97,7), più il secondo canale “tutta musica”: Radio Flash 2, erede di Gamma Radio, che dai 98 MHz si spostò sui 97,1 (sempre con ripetitore sul Serra). Alla fine fu questa l’unica lunghezza d’onda sulla quale si poteva ascoltare Radio Flash, prima della vendita al circuito Zainet. Gamma Radio rappresentò un tentativo di diversificare l’offerta nei confronti del pubblico. Dal 1978 Radio Flash era diventata Radio Luna Flash, per essere entrata nel circuito nazionale reso famoso dai programmi notturni di Ilona Staller. In contemporanea avevamo deciso di collegarci al circuito di Gamma Radio. Avere due distinte emittenti, con programmazioni specifiche, permetteva di avere maggiore libertà nella ricerca della pubblicità, ma anche la possibilità di seguire in diretta, la domenica sera, entrambe le squadre di basket. La Pallacanestro Livorno andava in onda su Radio Flash, la Libertas su Gamma Radio. Le dirette delle partite del Livorno Calcio e, quando c’erano, dei principali rally che si svolgevano sul territorio livornese (Coppa Liburna e Rally dell’Elba) completavano l’opera. Non c’erano i cellulari, allora. Per trasmettere da uno stadio o da un palasport usavamo il telefono. Un gruppo di emittenti consorziate aveva fatto installare un apparecchio in quasi ognuno degli impianti sportivi, per il resto “ci si arrangiava” con fantasia e creatività. Mi ricordo una diretta da Imola per un incontro di basket. Al palasport, rivelatosi essere la palestra della parrocchia, non c’era telefono. Ci salvammo usando un trasmettitore FM, il mitico Akron da 10 watt con sintonia a Contraves. Massimo Brachini si sedette in tribuna, piazzò l’apparato (dotato di antenna a stilo e alimentato da una batteria per auto), trovò una frequenza libera e collegò il microfono. Io avevo una radiolina a transistor, mi sintonizzai sul suo segnale e quindi, nel bar di un circolo ricreativo vicino alla palestra, collegai un filo (con un jack per auricolare da una parte e due “coccodrilli” dall’altra) alla presa per la cuffia e ai morsetti della cornetta del telefono del bar. Una chiamata dallo studio pochi minuti prima della partita e tutto andò liscio come l’olio…. Nel 1977/78 arrivò Riccardo Cioni a collaborare con Radio Flash, col ruolo di direttore artistico. Non trasmise dal microfono neanche per un secondo, in compenso la presenza di sua moglie e di tutti gli allievi dee-jay era sempre più preponderante. Andò a finire che rompemmo il contratto, Cioni & co. non gradirono e ne successero di tutti i colori. Mi ricordo la manifestazione del gruppo al completo, con tanto di signora Cioni col bimbo in braccio, in piazza Attias davanti alla radio… Alla fine Radio Flash proseguì senza di loro, ma eravamo in pochi e c’era l’esigenza di riempire tutte le ore del palinsesto. Si avvicinava l’estate, stagione importantissima per le radio. Proposi di contattare Radio Luna, un nascente network radiofonico che aveva fatto molto parlare di sé grazie ai programmi condotti da una giovane ungherese, tale Ilona Staller. Io e Massimo Brachini partimmo per Roma, dove fu siglato l’accordo con Sergio Talia, amministratore di Radio Luna. Usando un sistema che, in seguito, sarebbe stato impiegato anche da Canale 5, Italia 1 e Rete4, il network Radio Luna funzionava con l’invio tramite ferrovia di scatoloni di nastri Revox 1/4″ contenenti programmi registrati: un’ora al giorno di Foxy John, Francesco Acampora, Maria Clelia Bendandi e Federica, più la Luna Top 30 di Sergio Mancinelli, la musica brasiliana di Sergio Brasil e i programmi di Cicciolina/Ilona Staller. Se altre radio del circuito usavano queste trasmissioni come programmi di punta del palinsesto (ad esempio Radio Luna Pisa), noi preferivamo impiegarle come riempitivo, nelle ore di massimo ascolto tenevamo i nostre dee-jay. Anche il nome della radio, per noi, era troppo importante, e fu così che invece di Radio Luna Livorno preferimmo usare Radio Luna Flash. Anche gli adesivi contenevano gli elementi grafici del vecchio marco abbinati al logo di Radio Luna. Sapevamo che il matrimonio col network romano era di convenienza e che non sarebbe durato in eterno, anche perché Talia aveva promesso un minimo garantito di introiti pubblicitari che, in realtà, non ci venne mai corrisposto. Dopo poco più di un anno, quindi, ci fu una abbondantemente prevista “eclissi di luna” e la radio riprese la sua denominazione originale”. Negli anni diventa la radio cittadina più famosa e dalla storia più lunga. Capitola ai primi del nuovo millennio di fronte alla forza dei network.

L’emittente rinasce nel 2012 sul web dopo una pausa di dieci anni con molti dei conduttori di una volta affiancati dalle nuove leve. Nel 2013 approda su Telecentro sul Canale 633 del Digitale Terrestre. Per quattro ore al giorno (dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17) Flash si ascolta, e si vede, anche in televisione. L’ideatore Andrea Palermo della sua creatura dice: “La radio è una bella malattia, dalla quale non si guarisce mai del tutto. È una di quelle passioni che lasciano dipendenza, dopo averla fatta per tanto tempo, poi è una cosa che ti manca. Mi sono sentito con altri ex conduttori, ho creato prima un gruppo su Facebook, e visto il buon risultato di contatti, ho preso la cosa sul serio. Abbiamo fatto delle cene, delle riunioni e abbiamo trasformato il sogno in realtà. La vecchia radio era stata smantellata, le frequenze non esistevano più, idem per la vecchia società, siamo ripartiti da zero sul web. In realtà già due anni fa, quando abitavo all’Elba, ero partito con un esperimento in streaming più piccolo, sempre sul web, Radio Elba, che è stata l’apripista per Flash. Purtroppo là non avevo la disponibilità dei vecchi conduttori locali, mi mandavano dei registrati da Livorno gli storici dj Fabio Lenzi, Steve Martin e Charlie Dee, e adesso le web frequenze di Radio Elba sono confluite in Flash, che si ascolta su entrambe. Purtroppo in Italia, per interesse delle lobby, è stato frenato lo sviluppo del FM digitale, che aumenterebbe lo spazio e quindi i valori in campo cambierebbero tantissimo. Con l’avvento del digitale, che all’estero è già una realtà, chi è concessionario di frequenze dovrebbe, come è successo per il digitale televisivo, dare spazio anche a emittenti concorrenti. È una rivoluzione che non vuole nessuno, e a soffrirne sono soprattutto le piccole realtà locali. Eravamo partiti anche con un progetto in onde medie (AM), ma al momento è fermo per un vuoto legislativo in merito. Abbiamo fatto una join venture con Telecentro, ci sono stati offerti dei buoni obiettivi di sinergia, che stiamo sviluppando. Oltre alla prospettiva del FM digitale, di cui loro hanno già una concessione che vedremo di sfruttare insieme, c’è già una collaborazione in cui la radio sta andando in televisione e la televisione va a curiosare nella radio. Ci stiamo scambiando contenuti. Allo stesso tempo, dal prossimo 27 maggio, noi inizieremo la conduzione di un talk show, in cui i nostri conduttori andranno a fare televisione. Il programma si chiamerà ironicamente “Radioscopio”. Preannuncio che la sigla sarà molto divertente, richiamerà in qualche aspetto le prime trasmissioni di Roberto Benigni, Televacca. Sicuramente la sinergia con la televisione ci aprirà la strada a nuove interessanti esterne. Anche il programma che dicevo è un apripista che potrebbe in futuro andare a curiosare nei vari happy hour della zona. Anzitutto il primo obiettivo è tornare ad essere la radio di riferimento dei livornesi “in tutto e per tutto”. Raggiungere la FM oggi è dura, sarebbe comunque uno step provvisorio, poiché guardiamo all’avvento dello standard FM digitale, il futuro DAB (Digital Audio Broadcasting), già diffuso in molte nazioni europee. E sicuramente una maggiore diffusione del web, su cui devo puntare ancora di più. Così come sui giovani e sui contenuti video, che oggi offrono grandi possibilità”. (Ruggero Righini).

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