Radio Alice Bologna

RADIO ALICE

radio alice bologna

Radio Alice si costituisce nel gennaio 1976 a Bologna, dopo alcuni mesi di trasmissioni sperimentali la programmazione regolare ha inizio il 9 settembre 1976 da via del Fratello 41 a Bologna, irradia i suoi programmi dai 100,600 MHz.   Animata da Franco Berardi, detto Bifo, Radio Alice, come altre radio libere di quel periodo, trasmette senza avere un palinsesto di riferimento. Resta la memoria di alcuni programmi molto seguiti, come quello dedicato allo yoga, quello di favole per bambini e quello di Filippo Scozzari, imperniato sulla lettura di testi che oggi definiremmo pulp.  Ma la caratterizzazione più tipica e marcata di Radio Alice emergeva nelle trasmissioni dove la diretta acquistava una dimensione di primo piano; la jam session della notte, animate da gruppi musicali cittadini che si trovavano negli studi della radio per suonare dal vivo, e soprattutto i microfoni aperti.  Particolarmente connotato era il linguaggio, qualificato come “mao-dadismo”, capace di rendere immediatamente riconoscibile l’identità della radio: in parte emittente ironica e protesa verso la discussione del potere, in parte di militanza estrema, legata ai gruppi della cosiddetta “autonomia”, un abbinamento (in cui l’elemento ironico tendeva a prevalere) abbastanza inedito per il panorama radifonico radio alice 77dell’epoca. In particolare, il notevole interesse suscitato da Radio Alice a Bologna e in tutta Italia, si legò al cosiddetto Movimento del 77, un’ondata di proteste giovanili che, pur presente in molte altre città italiane, ebbe i suoi epicentri a Roma e a Bologna. Come molte altre radio libere di quegli anni, anche Radio Alice non aveva le sue fonti di finanziamento in pubblicità, salvo, per un breve periodo di tempo, alcuni spot della casa editrice Einaudi. Il finanziamento della radio era invece basato esclusivamente sulle sottoscrizioni, realizzate soprattutto durante le assemblee del movimento. L’autofinanziamento fu sufficiente grazie ai costi molto bassi, dovuti alle tecnologie essenziali, all’ampia base di volontariato, e alla quasi totale mancanza di spese vive.  Le tecnologie e la presenza in radio di materiali musicali furono assicurate da uno dei redattori, proprietario di un negozio di dischi e di strumenti musicali. La musica ebbe un ruolo molto importante. Da un lato la programmazione era incentrata sulle novità musicali provenienti dalla Gran Bretagna, legate al movimento punk, dall’altro ebbero largo spazio anche i cantautori italiani, non necessariamente legati alla tradizione popolare e politica, ma spesso solo alla sperimentazione musicale. Durante il periodo delle trasmissioni, Radio Alice mantenne un forte contatto, quasi osmotico, con gli ascoltatori, che per lo più erano esponenti e militanti del Movimento, che spesso passavano dal ruolo di ascoltatori a quello di redattori. La fluidità della redazione permise il coinvolgimento di molte decine di persone che davano gratuitamente il loro contributo.  Secondo il racconto di Franco Berardi “in poche settimane si costituirono redazioni decentrate, ma soprattutto dalla radio passava chiunque aveva qualcosa da dire”.

radio alice studioFra le persone che collaborarono a Radio Alice si ricordano il fumettista Andrea Pazienza e il semiologo Paolo Fabbri. L’informazione era ancorata ai grandi temi che animavano le discussioni insieme al movimento delle assemblee, ma, secondo lo spirito della radio, era spesso frutto di telefonate, come quella che Berardi realizzò con Giulio Andreotti spacciandosi per Umberto Agnelli.  Anche gli ascoltatori estranei al movimento rimasero colpiti dal nuovo modo di fare radio, sebbene spesso i dissensi fossero molto forti. Fra i più netti, quelli con il Pci bolognese e con L’UNITA’, da un lato, dall’altro con il giornale cittadino, di orientamento conservatore, IL RESTO DEL CARLINO che scrisse: “Radio Alice trasmette messaggi su carta igienica”. Contestualmente si andavano invece delineando rapporti di collaborazione con altre emittenti di analogo orientamento presenti in altre città, come Radio Blu a Roma e Canale 96 a Milano, fino ad arrivare alla costituzione di una Federazione delle Radio Emittenti Democratiche, primo esperimento di network composto da radio libere, diretto da Roberto Rosellini.  Radio Alice fu impegnata anche in attività collaterali a quelle radiofoniche, come l’occupazione della casa chiamata Altrove, sede di attività culturali collegate alla radio, o come l’organizzazione di concerti durante la primavera-estate del 1976.  Radio Alice fu legata all’esperienza della rivista A/TRAVERSO, animata anche questa da Berardi, accumunabile all’emittente per linguaggio e la volontà di riscoperta delle avanguardie storiche, come il dadaismo e il futurismo. Soprattutto nelle ultime settimane di trasmissione la radio riuscì ad aprirsi ad un pubblico più vasto anche esterno al movimento, grazie al mezzo del microfono aperto, una tecnica innovativa, scarsamente adottata dalle altre emittenti, che permise una vasta partecipazione. In quei mesi, infatti, il clima era in Italia e a Bologna, incandescente. Proprio nel capoluogo emiliano l’11 marzo 1977, durante una carica dei carabinieri, fu ucciso lo studente Francesco Lorusso. Gli studenti occuparono per i tre giorni successivi la zona universitaria, da dove furono sgomberati con l’intervento dei blindati inviati dal ministro dell’Interno Francesco Cossiga. Le trasmissioni di Radio Alice furono interrotte dalla polizia il 12 marzo 1977, con l’irruzione della polizia mentre l’emittente trasmetteva in diretta, l’accusa di aver fomentato gli scontri del giorno prima.  La “diretta” dell’irruzione e della chiusura fu forse la più celebre trasmissione dell’epoca delle radio libere.

Come ha scritto Mauro Orrico nel libro RADIO LIBERE, MA LIBERE VERAMENTE: “Radio Alice fu l’anima del movimento ’77 a Bologna.  Ne facevano parte hackers, pirati della tecnologia, artisti della cultura underground che si definivano maoisti-dadaisti. Qualcuno dei fondatori ha scritto: Alice era un diavolo, da santificare allo stato dell’oppressione, il nostro sorriso, il nostro corpo sempre più libero, capace di amare”.

RADIO ALICE COPERTINA LIBRONel 2002 è uscito il volume ALICE E’ IL DIAVOLO.STORIA DI UNA RADIO SOVVERSIVA, con allegato un cd, a cura di Bifo e Gomma;  sempre nel 2002 Bifo ed altri fondatori della mitica Radio Alice, hanno dato vita a Orfeo Tv, la prima televisione di strada bolognese.  Nel 2004 è uscito nelle sale cinematografiche il film LAVORARE CON LENTEZZA di Guido Chiesa che ricostruisce la storia del Movimento del ’77 e di Radio Alice, il titolo del film è quello dalla canzone di Enzo Del Re che apriva tutte le mattine i programmi di Radio Alice..

 

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