IL MEDICO-DEE JAY
SASA’ CAPOBIANCO E CIRO NIESPOLO, IL FONDATORE DI RADIO KISS KISS
Sasà Capobianco nasce a Napoli il 16 maggio 1954, il padre Alfredo è un medico, la madre una casalinga, casa natale in via Colonna, frequenta il liceo Mercalli intanto inizia a fare il disk jokey in alcune discoteche napoletane che vanno per la maggiore: lo Zeppellin, lo Shaker, lo Schiribizzo, e il Kiss Kiss (a quel tempo solo una discoteca). Esordisce in radio nel 1975 a Radio Napoli City, una delle prime emittenti della città paternopea, fondata da Nando Coppeto (il futuro produttore di Roberto Murolo. Mentre lavora in radio Sasà continua a lavorare in discoteca (il suo soprannome è The Doctor). Qualche mese dopo mese Sasà viene chiamato da Ciro Niespolo, proprietario della discoteca Kiss Kiss per la quale lavora, che lo interroga sul futuro della radiofonia. Niespolo vuole il parere di Sasà sull’eventualità di aprire una nuova emittente per promuovere la sua discoteca, Sasà da parere positivo e inizia l’avventura di Radio Kiss Kiss. “I soldi mancavano ma eravamo tutti volontari, i primi guadagni, in verità erano rimborsi spese, ci furono soltanto sei-sette anni dopo”. Sasà fa il dj, il direttore dei programmi, organizza i palinsesti, cura la parte tecnica e tieni i rapporti con gli artisti della neonata emittente. “Radio Kiss Kiss – ricorda sempre Capobianco – nei primi anni di via si collegava alla discoteca il sabato e la domenica e trasmetteva in diretta. DISCO LIVE era il titolo della trasmissione. La gente amante di quel mondo passava le ore incollata alla radio, registrava le puntate, faceva le sue classifiche dei dischi. Le nostre, di classifiche, una settimana dopo erano riprese da tutte le altre radio”.
Così SORRISI E CANZONI nel 1981 in un servizio dedicato ai dj firmato da Claudio Cecchetto: presentava Sasà: “Sasà Capobianco, 26 anni, laureato in medicina esercita la professione all’ospedale Santobono, si augura di riuscire ad essere sempre un buon medico come un buon dj, Lavora a Radio Kiss Kiss“. Pioniere dei dj, creatore di quel fenomeno che è Radio Kiss Kiss. Proprio nel 1981 Sasà fa un curioso incontro ed uno scoop: “un giorno bussarono alla porta di Radio Kiss Kiss, andai attraverso il vetro vidi un fetente con la barba lunga, quasi quasi non lo facevo entrare. Agitò un disco e disse muovendo la bocca: sto facendo un giro d’Italia per farlo conoscere. Gli aprii, era Vasco Rossi, lo sentii e facemmo subito un’intervista”. L’attività di dj non intralcia però gli studi di Sasà che si laurea regolarmente in medicina con 110 e lode e prende la specializzazione in oculistica col massimo dei voti rassicurando il padre, all’inizio contrarissimo al suo hobby. Il dottor Capobianco inizia la sua attività di oculista che affianca a quella di dj in discoteca e in radio. Durante gli anni ’80 Sasà spopola in tutta la Campania (Kiss Kiss non è ancora un network), è anche capogruppo dell’Associazione Italiana dei deejay fondata da Gianni Naso, con Presidente onorario Renzo Arbore.: “in occasione dei ritrovi e in occasione del DISCO ESTATE e del DISCO INVERNO, mi incontravo periodicamente con Gilberto Gattei, Max Venegoni, e con gli altri conduttori di emittenti di altre regioni”.
Sasà lascia Kiss Kiss quando si accorge che i tempi stanno cambiando e non riesce a fermarli: “nelle nostre discoteche si sentiva musica vera e diversa, io proponevo il rock, i cantautori italiani, il soul e il funk. Si andava per stare insieme, come si andava al pub o in pizzeria, vi si andava per parlare anche, i decibel non ti stordivano… A mano a mano arrivò un ritmo continuo, pazzesco, dall’inizio alla fine della serata. Cambiò il pubblico, andava li solo per stordirsi per il frastuono derivato da altri fatti, arrivarono gli spinelli, i gestori allestirono servizi d’ordine severi, controllavano i bagni, oggi molti assecondano lo sballo…” Ma Sasà abbandona anche Kiss Kiss: “iniziarono le incomprensioni con Niespolo, che aveva cinque figli e finchè furono in età scolare tutto andò liscio, poi i figli cercarono spazi e la mia presenza diventò incompatibile. Capobianco lascia Kiss Kiss nel 1987 per fondare una società di servizi, Doctor’s Group, con Benny Bove, Roberto Serra, Marco Leone, società che fornisce programmi e sigle a radio e discoteche di tutta la Campania, gestisce il personale. La sede della società è in Corso Vittorio Emanuele, li vengono venduti anche dischi e organizzati corsi per dj: “Fernando Opera – ha ricordato sempre Capobianco – uscì da li”. Sasà dopo qualche mese, pur continuando l’attività di medico e quella della sua società, torna in radio, lavora infatti a Radio Marte, prima, e Radio Med, poi.
Nel 1993 Sasà decide di troncare definitivamente con la radio: “la giornata in ospedale e in studio, la serata in radio e in discoteca, e dove lo trovavo il tempo per stare a casa? Mia moglie Paola, sposata dopo tredici anni di fidanzamento si era stancata di seguirmi. Volevo vedere crescere i figli, e poi c’era il luogo comune: un dj non può essere un bravo medico, ha un’immagine troppo leggera”. Nel 1994 il quotidiano LA REPUBBLICA annuncia che la sede della Doctor’s Group, la società di Capobianco, sta per diventare un club di Forza Italia, ma Sasà, a differenza di tanti altri protagonisti del mondo dello spettacolo, non si da alla politica. Sasà comunque continua a lavorare con la Doctor’s Group fino a una decina di anni fa, poi la scelta di dedicarsi solo ed esclusivamente alla sua attività di medico. Colui che per un ventennio è stato il signore dell’etere e delle notti napoletane, oggi è il responsabile della struttura di oculistica neonatale dell’ospedale Santobono di Napoli, fa soltanto il medico e non ha nostalgia di un tempo irripetibile, anche se, talvolta, qualche paziente mentre si fa controllare la vista da quell’austero dottore in camice bianco, ogni tanto gli lancia un’occhiata di sbieco e dice: Scusi, ma lei non è per caso Sasà Capobianco?”
Rimpianti? “No, ho trovato un altro tipo di tranquillità e un altro modo di ascoltare musica, più privato. Certo, essere riconosciuti per strada faceva piacere. Ho avuto qualche offerta di tornare alla radio, ho rifiutato”. La radio la ascolta ancora? “Ci mancherebbe, Radio Capital è quella che avrei fatto, mescola successi di ieri e di oggi, li sceglie con cura, manda pezzi che credevo di conoscere solo io. La sera ascolto Radio Monte Carlo, che è molto aperta alla fusion. Altre radio che apprezzo sono Radio 24 per i programmi culturali e per l’informazione, e Radio Marte per le partite del Napoli. Poi ho i miei lp, oltre 10.000, che occupano un appartamento. Mia moglie è architetto, ha disegnato un mobiletto per i piatti Technis 1200 mk2, li usavamo in discoteca”. I suoi figli adolescenti che musica ascoltano: “Niente a che vedere con la nostra, ho il dubbio che Eminem non valga i Beatles…”
Un ricordo di Ciro Niespolo
“E’ stato un grandissimo imprenditore, ha avuto l’intuizione di investire su una radio quando ancora le radio non producevano reddito, poi ha saputo creare un network nazionale che oggi è uno dei primi d’Italia”.
Cosa avevano in più le radio pioniere rispetto a quelle attuali?
“Molto più spontaneismo, improvvisazione e capacità nel lanciare nuovi talenti”
E cosa hanno le radio di oggi che non avevano le radio pioniere?
“Molta più organizzazione e professionalizzazione, anche se non lasciano spazio a nuovi conduttori”.
Grazie dottor Capobianco, grazie Sasà, un posto nella storia della radio, e pertanto nel nostro sito, lo meriti a pieno diritto.
Nel 2016, in occasione dei quarant’anni di Radio Kiss Kiss, il dottor Sasà Capobianco, dopo vent’anni, è tornato in onda su Kiss Kiss, ospite di Pippo Pelo.
SASA’ CAPOBIANCO, BENNY BOVE, ROBERTO RUSSO, LUCIA NIESPOLO; SASA’ CON DIANA KUHNE E MARINA MARCIANO; SASA’ CON RENZO ARBORE.