Italia Radio

ITALIA RADIO

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L’emittente nasce a Roma il 23 maggio 1988, trasmette da piazza del GesĂą, nel 1990 vengono rilevate altre emittenti fra le quali, ad esempio, a Milano, Radio Regione 91, in Piemonte Radio Fantasy ecc., e così Italia Radio (questo il suo primo nome) diventa Italia Radio Network coprendo l’intero territorio nazionale. Voluta da una parte del gruppo dirigente del Pci, in particolare da Walter Veltroni, fu subito la radio del partito. Il primo direttore fu Giuseppe Caldarola, allora condirettore di RINASCITA e in seguito direttore de L’UNITA’ e senatore dei Ds, vice-direttore dell’emittente era Romeo Ripanti, animatore fino al 1981 di Radio Blue. Caldarola e Ripanti rappresentano un mix di giornalismo politico di area Pci e di ricerca musicale che caratterizza la prima Italia Radio. Priva di raccolta pubblicitaria, la radio dipendeva direttamente e completamente dal partito. Nel 1991 alla direzione arriva Sergio Natucci, dal gennaio 1993 la direzione viene assunta da Carmine Fotia. Con la sua gestione entra in crisi il rapporto di osmosi e dipendenza tra la radio e il partito, anche a causa della piĂą generale crisi dell’editoria di area Pci che coinvolse nel corso degli anni L’ORA di Palermo, PAESE SERA e infine L’UNITA’ e condusse il partito alla decisione di dimettere lentamente le attivitĂ  editoriali. La candidatura di Fotia, avanzata da IL MANIFESTO proprio per stimolare un’acquisizione di autonomia da parte della radio, segnò un punto di svolta nella storia dell’emittente, che da quel momento perseguì un orientamento aperto all’intero schieramento dell’intero centro-sinistra ed accentuò le caratteristiche di radio d’informazione. La trasmissione piĂą seguita era FILO DIRETTO, microfono aperto incentrato su temi politici e di attualitĂ  che negli anni di Tangentopoli divennero frutto di riferimento, di riflessione e di sfogo dell’intero popolo di sinistra. La radio non riceveva import dal partito, che da parte sua tollerava a fatica l’autonomia del progetto editoriale. Storico il FILO DIRETTO seguito all’arresto di Primo Greganti, il “compagno G”, con la telefonata di Massimo D’Alema, che, in risposta alle chiamate di cui l’emittente era stata subissata, dichiarò: “Compagni, non abbiamo niente di cui vergognarci”.  Un’altra trasmissione storica il cui formato ha fatto scuola fu VENGO DOPO IL TG, uno spazio di commenti ai telegiornali affidati a vari ospiti. Da questo formato sarebbero nate numerose trasmissioni che utilizzavano i titoli dei tg della sera per commentare i principali di fatti di attualitĂ . Esordisce a Italia Radio con uno spazio dedicato ai ragazzi Pierluigi Diaco. Tra il 1993 e il 1994 si consumò la rottura fra l’emittente e il partito, fino alla decisione di cedere Italia Radio a una cooperativa di giornalisti capitanata da Fotia, fondata nel 1995 e chiamata “23 maggio”.  Anche se nel frattempo il partito, divenuto nel frattempo Pds, aveva venduto una parte significativa di frequenze, la radio venne comunque ceduta alla cooperativa, in cambio alla rinuncia delle spettanze da parte della redazione (ma non tutti accettarono). Dopo alcune defezioni in questa fase la produzione venne realizzata da un gruppo ristretto di persone mentre la gestione fu affidata a Umberto Bosso, che proveniva dalla Lega delle Cooperative.  Hanno trasmesso dai microfoni di Italia Radio: Sergio Coferrati, Massimo Bini, Piero Pugliese, Daniele Bianchissi, Corrado Augias, Paolo Crepet, Giovanni Gagliardi, Stefania Ferretti, Fulvio Abbate. Nel 1996 Fotia passò a Telemontecarlo e la direzione fu assunto da Romeo Ripanti. In questa fase entrò nella cooperativa Amato Mattia, amministratore delegato de L’UNITA’, poi editore in proprio, che contava un progetto di sinergia con il quotidiano, ma che in seguito fu bloccato a causa della crisi della testata. Dopo l’abbandono di Mattia per problemi personali (nel frattempo la sede era stata trasferita in via Tomacelli, nel 1998 l’emittente è stata acquistata dal gruppo L’Espresso, per essere poi trasformata nella radio musicale  M20.

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