DANILO CASALI, L’INVENTORE DI RADIO RAVENNA 1
Danilo Casali nacque ad Alfonsine, in provincia di Ravenna, il 2 giugno 1933, figlio della pittrice naif Emma Montanari, terminata la guerra si trasferì a Ravenna con la famiglia nel Borgo San Rocco, dopo avere frequentato il liceo classico si iscrive a giurisprudenza, poi intraprende un’attività di pubblicitario. Siamo negli anni ’50 quelli che preludono al boom economico nascono in Italia i mestieri del grafico e del pubblicitario e Casali è il primo nella sua provincia cimentandosi anche nell’organizzazione di eventi. E’ Casali ad introdurre, primo in città, la pubblicità nelle sale cinematografiche e i risultati delle partite del Ravenna al Caffè Nazionale, risultati aggiornati in tempo reale per coloro che passeggiavano in piazza. Un’altra idea vincente di Casali fu esporre nelle maggiori piazze ravennati delle bacheche indicanti i film proiettati in città e di dar vita a FLASH, un piccolo giornale che presentava i film. Casali allestì vetrine, e realizzò marchi storici come quelli di Sabbioni, Gdf (Giacomo di Salvatore Fabbri). Nel 1975 Danilo Casali fondò Radio Ravenna 1, la prima emittente privata in città, una delle prime in Italia. La sua voce divenne subito famigliare ai ravennati che per 22 anni lo ascoltarono sulle frequenze di Radio Ravenna 1. Casali regalò intrattenimento di qualità agli appassionati del folklore romagnolo ma non trascurò di fare informazione politica locale e di promuovere gli eventi culturali, sociali e sportivi della città. Come egli stesso amava ripetere, dalla redazione di Radio Ravenna1 passò, formandosi, il meglio del giornalismo ravennate. Per anni Casali tenne incollati con dirette avvincenti migliaia di sportivi che grazie a lui seguirono in tempo reale le sorti del calcio e del volley ravennate. Casali che aveva anche tentato di dare vita a TeleRavenna,decise di concentrarsi sulla radio, resistette all’avvento dei network radiofonici nella seconda metà degli anni ’80 e alla legge Mammì del 1990. Soltanto nel 1997 prese la sofferta decisione di chiudere anche l’emittente radiofonica cedendo le frequenze. Alla fine degli anni ’90 Casali mise la sua straordinaria creatività a disposizione del Centro di Servizio per il Volontariato di Ravenna, e attraverso questo a tutte le associazioni di volontariato di tutta la provincia. Sempre attento alle cose di Romagna, seguiva con interesse gli appuntamenti romagnoli e dovunque si parlasse di Romagna e delle sue tradizioni Casali non mancava mai. La sua ultima creatura di carta fu NUTIZI DA E’ NOSTRA PADLON, il mitico capanno di pesca al numero 35 sul Lamone, dove riusciva a radunare amici per cenacoli e per mangiate di pesce. Danilo Casali è morto la mattina della giornata mondiale sulla libertà di stampa, il 3 maggio 2008, all’ospedale di Ravenna dopo una breve malattia. Casali è stato il primo grande comunicatore della comunità ravennate, ed è stato ricordato dalla stampa locale con il suo ultimo autoritratto: “mi definisco un organizzatore di eventi, in pratica sono un nullafacente: per circa dodici anni mi sono ingegnato su cosa far fare agli altri e cosa far loro acquistare, poi per circa 22 anni ho trascorso più di 30.000 ore ad intrattenere dai microfoni di Radio Ravenna 1 l’invisibile pubblico di radioascoltatori. L’attuale periodo è indefinibile: si tratta di un'”ebollizione di idee”.