RADIO TANDEM
L’emittente nasce nel 1977 con il nome di Radio Popolare ad Ortisarco, un sobborgo di Bolzano, come radio di quartiere da un idea di Giorgio Mandrini. Nel 1982 prende il nome di Radio Tandem, quindi collabora con il settimanale omonimo fondato da Alexander Langer. Nel 1985 l’emittente ha un periodo di crisi, viene ridotta la programmazione di trasmissioni proprie ed originali a favore di una ripetizione automatica del segnale con l’ausilio di nastri a bobina. L’emittente viene salvata da una cooperativa che finanzia ancora oggi molte delle sue attività e da molti donatori. Tra il 1987 ed il 1988 la radio compie il suo primo rinnovamento: persone nuove si inseriscono nel gruppo originario, Radio Tandem si affilia al circuito Popolare Network. Radio Tandem si distingue per la propria vocazione multiculturale che diventa vero e proprio crocevia di culture e punto di incontro cittadino per tutte le minoranze. Oggi ha sede in via Talvera 1/a (tel. 471970084) a Bolzano e trasmette in più di 10 lingue. Tra i programmi: “multikulticurdo” che la domenica pomeriggio in un ora, dalle 17.30 alle 18,30, apre una finestra sulla cultura del popolo curdo attraverso la voce di Kazewa.
L’emittente nasce il 24 maggio 1977 ad Oltisarco, un sobborgo di Bolzano, come radio di quartiere, con il nome di Radio Popolare, per iniziativa di Tiziano Botteselle, l’emittente irradia i suoi programmi dai 98,400 mhz. la sede è in via Claudia Augusta. Già nel settembre 1977 Marco Trentin è a Bologna e da una cabina telefonica racconta quello che vede nel “Convegno contro la repressione” tra indiani metropolitani che festeggiano e ironeggiano e autonomi militareggianti che inneggiano alla P38. Bell’esempio di informazione sul campo. Si vive un po’ alla giornata. Soldi pochi, anzi pochissimi: una costante. Di trasmettere pubblicità non se ne parla neppure: peggio di un’eresia. Ogni venerdì sera ci si trova in riunione e chi può versa le diecimila al mese richieste per pagare affitto e bollette. La Radio vive sul volontariato puro e questo rimarrà, e rimane, una delle sue caratteristiche. Alle 14, a turno, si arriva in radio e si alza il cursore del mixer. Insomma si inizia a trasmettere. Si inizia a mixare, un disco su un piatto, l’altro su un altro e via, cercando di evitare buchi. Finisce un pezzo? Hai massimo un secondo per far partire il prossimo. Diversamente sarai esposto alla derisione collettiva… Non possiamo comprare strumenti tecnologici per garantire l’uscita del segnale radiofonico 24 ore su 24, succederà solo nel 1981: una rivoluzione.
Musicalmente si caratterizza per scelte alternative: tanti, tantissimi cantautori, Guccini a gogò, molta West Coast, ma c’è pure la trasmissione di musica jazz e, un paio di anni dopo, vi si può ascoltare la prima punk-music mai trasmessa a Bolzano. Le due stanzette della Radio diventano punto di riferimento per molti giovani delle superiori. E’ un rituale: nel pomeriggio ci si trova in Radio, che diventa, in piccolo, quasi un centro sociale, si organizzano iniziative, si trasmette o semplicemente ci si trova per vedersi, chiacchierare. Bolzano cosa altro offre? Offre, nel settembre 1979 l’occupazione del Monopolio (in via Dante per un mese diventa un laboratorio politico e culturale, ndr). La radio c’è, ovviamente. E trasmette da uno sgangherato furgone di Andrea Maffei, parcheggiato all’interno. Nel 1981 nasce il progetto Tandem. Dopo avere acceso frequenze anche a Bolzano e a Bressanone, nel 1982 assume l’attuale denominazione di Radio Tandem e forma un’asse informativo con il settimanale omonimo fondato da Alexander Langer. In quel periodo la radio riflette la vivacità e la creatività della parte più innovativa ed interetnica della società altoatesina. Ci si trasferisce in Lungo Isarco Sinistro, oggi ci passa l’arginale, allora c’era ancora un piccolo maso. Ci sono un po’ di soldi, si sposta il ripetitore sul Guncina, si compra il mitico “Bobby”, un Akai riproduttore di bobine che permette 6 ore e mezza di trasmissione continuativa. E dopo sei ore e mezzo si ricominciava: repeat. Un lusso incredibile per gente abituata a fare turni per alzare cursori ogni 3 minuti. Tandem nasce dall’unione tra due diversi organi di informazione: Radio Popolare e l’«organo» della sinistra sudtirolese, la Südtiroler Volkszeitung. Il nome è una geniale intuizione di Adriano Neri: su un tandem si pedala in due, oppure non si va da nessuna parte. Ed è un sostantivo perfettamente bilingue. Sono gli anni del “quanto più ci separeremo, quanto più ci comprenderemo”. Su un Tandem, invece, si pedala in due, si parla in italiano o tedesco. Le riunioni si fanno indifferentemente nell’una o nell’altra lingua (con enorme fatica per noialtri italiani). Si fanno un giornale e una Radio. C’è Alex Langer, con il suo progetto di polo informativo alternativo ai monopoli locali, ci sono i “reduci” del Monopolio. Ma i “vecchi” di Radio Popolare non ne vogliono sapere di diventare la «radio megafono», organo di partito. Il progetto Tandem finisce e ci si separa. Radio Tandem, ormai il nome se lo è assunto, continua con le forze più giovani rimaste. Cambia sede, diventa grande. Trova una nuova sede in via Streiter. Ragazzini di 20 anni, qualche studente delle superiori, che si trovano a dover affrontare il problema di pagare l’affitto, le bollette della luce e quant’altro. Italiani, tedeschi, qual è il problema? Noi siamo Tandem. Sono gli anni ottanta, il cosiddetto riflusso e, qua in Sudtirolo, i primi barlumi di una società multietnica. Trasmetti in tedesco? in italiano? in entrambe le lingue? o forse anche in ladino? fallo! nessun problema. Quello scalcinato appartamento della Bolzano vecchia diventa fucina di nuove idee, iniziative, si trasmette la nuova musica italiana (CCCP, Mau Mau, Ustmamo…), si organizzano concerti, convegni, si riuscirà, a garantire tre Gr locali autoprodotti grazie ad una redazione di giovanissimi che ogni giorno, in quattro, provano a far concorrenza alla Rai. Nel 1985 l’emittente vive una profonda crisi, ma i soci fondatori non cedono e garantiscono almeno l’occupazione della frequenza di Bolzano, mentre perdono Merano e Bressanone. La programmazione si riduce alla sola ripetizione del segnale con bobine musicali. L’emittente viene salvata da una cooperativa presieduta da Giorgio Sandrini che finanzia molte delle sue attività e da molti donatori. Fra il 1987 e il 1988 inizia una nuova, lunga e faticosa, fase di ristrutturazione al termine della quale si giunge al collegamento con Popolare Network. Alle 24 parte la rassegna stampa, arrivano via fax le prime pagine dei giornali e si imbastisce la trasmissione. I mezzi non ci sono, si rimedia con l’entusiasmo, le interviste telefoniche ed un unico registratore portatile che passa di mano in mano e ti tocca pure pagare di tasca tua le batterie. Oggi, nelle redazioni dei mass media locali o in qualche ufficio stampa, si trovano molti giornalisti che si sono fatti le ossa trasmettendo dai 98.4. La vocazione multilinguistica segue i tempi. A Bolzano, agli inizi degli anni novanta, iniziano ad arrivare i primi immigrati “extracomunitari”. Sono soprattutto albanesi o senegalesi. Verranno le prime trasmissioni in lingua straniera: la prima, che prosegue tuttora, in albanese; a ruota segue una seguitissima trasmissione di musica africana in francese, wolof e italiano. Si continua a non fare pubblicità. La radio vive grazie all’autofinanziamento. In un periodo più nero del solito si decide di incidere un nastro e mandarlo in onda 24 ore su 24, sospendendo tutte le trasmissioni. Il nastro ripete come una litania: «Siamo senza soldi. Radio Tandem chiude. Abbiamo bisogno di soldi». La mattina dopo troviamo una busta infilata sotto la porta. Ci sono centomila lire e un biglietto, rigorosamente anonimo: “Basta! Questo siamo riusciti a tirarlo su ma staccate quel nastro!”. E si ricomincia. Scoppia la prima Guerra del Golfo? Inizia, nel gennaio 1991, “Desert Storm”. In dieci ci si ritrova di notte a commentare in diretta gli avvenimenti. A cercare di capire e commentare. Sarà mica il petrolio il problema? E una convocazione spontanea, i cellulari sono ben lungi dall’essere in commercio ma in quell’autonoma convocazione c’è tutta l’anima della radio. E la mattina, passando per via Museo che a lavorare tocca pur andare, gli occhi pesti dal sonno mancato, incontri quello che ti dice: «Vi ho sentiti». Piccole soddisfazioni. Fine anni 90: si finisce in Via Talvera, attuale sede di Radio Tandem.
In oltre trent’anni di attività Radio Tandem è diventata anche un soggetto culturale forte nella città di Bolzano. Ha inventato le “Colazione Jazz” la domenica mattina in primavera, ha raccolto soldi per iniziative di solidarietà, come la costruzione di un parco giochi in un paesino distrutte dal terremoto. Ha organizzato negli anni ’80 grandi raduni dei gruppi rock locali, decine di concerti dagli Almanegretta ai Csi. Ogni estate, in luglio, organizza la Volxfest/a, due giorni di musica e cucina sui prati del Talvera a Bolzano. Da qualche anno organizza i Carneval ed i Christmasparty, due appuntamenti che rappresentano un’alternativa alla classica discoteca con dj set, esibizioni di gruppi musicali di varia provenienza, nella cornice di performance e videoart. L’attuale sede dell’emittente è in via Targuera !/A a Bolzano. Il programma più rappresentativo è MULTIKURDO, un programma di un’ora con lo scopo di aprire una finestra sulla cultura del popolo curdo in onda la domenica pomeriggio e che apre una finestra sulla cultura del popolo curdo attraverso la voce di Kazewa.
Radio Popolare Oltrisarco è definita “L’unica radio alternativa del Sudtirolo”. Ha sede in via Talvera 1 a Bolzano. Trasmette in più di dieci lingue. Si finanzia tramite una cooperativa e le donazioni degli ascoltatori. Radio Popolare trasmette in più di dieci lingue, diretta da Giovanni Giacopuzzi, fra i collaboratori annovera Giorgio Baratta, la sede è in Talvera 1/a.