Pino Ezio Beccaria nasce a Milano il 25 luglio 1952, si diploma al Liceo Berchet. Proprio ai tempi del liceo inizia la sua passione per il giornalismo: “Con alcuni compagni di classe fondai un giornalino intitolato La svolta, volevamo cambiare il mondo con il ciclostile. Ci ritrovavamo a casa di un compagno di classe con le nostre Olivetti, il giornale venne distruibito all’interno delle classi del liceo, un Preside severissimo mi inflisse una sospensione…” Pino si iscrive all’Università Statale di Milano ed è proprio durante un convegno che lo vede fra i relatori che si fa notare dal giornalista de L’Unità Pino Marzullo.
“Quando finii di parlare Marzullo mi si avvicinò e mi disse: ‘ti piacerebbe scrivere quello che dici?’. Mi invitò quindi a recarmi in viale Fulvio 75 dove c’era la redazione milanese de L’Unità. Iniziai così a scrivere e a fare il praticantato grazie all’allora organo del Pci. Dopo 16 mesi andai a Roma a fare un esame che passai ed ottenni il tesserino. Marzullo mi voleva bene come ad un figlio, allora i grandi giornalisti amavano insegnare ai giovani il loro lavoro, i loro segreti. Dopo alcuni anni a l’Unità Pino Beccaria passa a La Gazzetta dello sport occupandosi di ciclismo e seguendo diverse edizioni del Giro d’Italia e del Tour de France. Nel 1975 casualmente Pino Beccaria incontra Angelo Borra che stava per fondare Radio Milano International: “eravamo da un commercialista, in sala d’aspetto Angelo mi chiese cosa facevo nella vita, quando gli risposi che facevo il giornalista mi disse che la sua intenzione era quella di fondare una radio. Inizialmente volevo dirgli se era impazzito, allora esisteva solo la Rai, Angelo mi disse che voleva dar vita ad una radio pirata che entrasse nelle case dei milanesi e riuscì a convincermi. Pochi giorni dopo andai in via Locatelli all’ultimo piano del numero civico 1 e così iniziai la mia avventura radiofonica.” Pino sei stato il primo giornalista a trasmettere da una radio privata: “Esattamente, ricordo che dissi ad Angelo che logicamente la musica aveva la sua importanza, ma che non dovevamo soltanto annunciare canzoni pur avendo ottimi dj che poi avrebbero fatto la storia della radiofonia nazionale, era imporante anche parlare. Angelo mi lasciò carta bianca, partimmo con notiziario quodiano, quindi fu la volta di programmi di intrattenimento, arrivando ad avere ogni giorno un ospite. Le case discografiche iniziarono a vederci come la grande novità, si accorsero che portare un loro artista ai microfoni di Radio Milano International voleva dire, oltre a promuovere il disco, avere un articolo su La Notte e sul Corriere d’Informazione. Poco dopo partimmo anche con le telefonate in diretta grazie alle quali i radioascoltatori potevano dire la loro.”
Nel 1979 Pino Beccaria, dopo quattro anni a Radio Milano International, passa a Radio Montestella, contattato da Fiorenza Mursia che aveva da poco rilevato l’emittente. “La sede di Radio Montestella era in via De Amicis al numero civico 28, nello stesso palazzo aveva sede una piccola etichetta discografica per la quale incideva il complesso degli Area. Fiorenza Mursia divenne socia con Radio Lussemburgo e con Il Giornale diretto da Indro Montanelli,
non ancora acquisito da Silvio Berlusconi. Radio Montestella si ritagliò presto uno spazio nell’etere milanese: era una radio molto popolare, curava molto l’informazione. A Radio Montestella oltre a condurre alcune trasmissioni avevo una sorta di direzione dell’informazione, fu mia l’idea di portare Franco Moccagatta, esiliato dalla Rai, in onda su Radio Montestella. Nel 1981 il passaggio a Radio Stramilano: “A Radio Montestella avevo dato tutto, mi accorsi che era ora di cambiare aria, di vedere gente
nuova, di avere nuovi stimoli”. Proprio sulle frequenze di Radio Stramilano parte La bottega del caffè, uno dei programmi cult dell’emittente condotto dallo stesso Pino. Beccaria resta a Radio Stramilano fino alla chiusura dell’emittente, poi torna a Radio Montestella fino a quando Enzo Campione, marito di Fiorenza
Mursia, crea il circuito radiofonico Divisione Radio Italia Circuito Margherita. “Per questo circuito creai il programma Smile, esperienza che andò avanti fino al 1988, anno in cui il
circuito confluì nella Sper. Pino Beccaria decide di tornare alla carta stampata, dal 2000 lascia Milano e si trasferisce a Reggio Emilia. Pino Ezio Beccaria torna alla carta stampata collaborando con Il Resto del Carlino, Il giornale del Po ed altre testate. Nel 2019 dopo tantissimi anni di silenzio radiofonico Pino Beccaria torna in radio: dapprima interviene nella trasmissione Radio Fenomeni ideata e condotta da Franco Lazzari, quindi cura una rubrica su Radio Mach 5. Dall’11 marzo 2019 alle ore 17,30 Pino Beccaria sarà ospite del programma radiofonico L’angolo della scuola condotto da Massimo Emanuelli.
Vi aspettiamo lunedì 14 marzo alle ore 17,30 su Radio Free
Per ascoltarci cliccate
http://www.radiofree.it/l-angolo-della-scuola-lunedi-dalle-17-30/
Le radio che mandano in onda L’angolo della scuola
Radio Free lunedì alle 17,30
http://www.radiofree.it
Radio Blu Italia mercoledì alle 13
http://www.radiobluitalia.net
Radio Italia Stoccarda Musica Italiana giovedì alle 18
http://www.radioitaliastoccarda.de
Radio Regione 100 giovedì alle 21
http://www.radioregione100.it/
Radio Hemingway sabato alle ore 22
http://www.radiohemingway.net
Dopo il passaggio radiofonico da Massimo Emanuelli, Pino Beccaria ritorna in radio a Radio Canale 7 con la rubrica Caffè corretto.