Il terzo canale radiofonico pubblico nasce l’1 ottobre 1951 come canale culturale sul modello della Bbc Third Programme, già l’Eiar aveva avuto un terzo canale radiofonico ma di carattere diametralmente opposto, cioè si trattava di un canale a carattere popolare che però durò pochissimo a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Il Terzo Programma Rai era stato invece concepito da Salvino Sarnesi con la direzione di Alberto Mantelli, musicologo di indiscusso valore, con vaste amicizie soprattutto nel mondo artistico e intellettuale, già funzionario all’Eiar di Torino dal luglio 1938 all’aprile 1940, era entrato in Rai nel 1946 ed era stato promesso dirigente nel 1948 con l’incarico di pianificare la realizzazione del Terzo Programma. Mantelli sarà direttore per un anno poi gli succederà l’intellettuale laico Cesare Lupo. Irradiato da impianti in onda media integrati da trasmettitori a modulazione di frequenze e ad onde corte, il nuovo canale era però in grado di coprire solo il 30-40% della penisola attraverso le stazioni di Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino, Venezia e Roma. La prima trasmissione, dopo un discorso del direttore generale della Rai Salvino Sarnesi, è dedicata al mito di Orfeo con un’introduzione del noto critico letterario Emilio Cecchi e l’ascolto di celebri opere di Claudio Monteverdi, Jacques Hoffenbach e Igor Federovic Stravinskij e la lettura di un dramma pastorale di Poliziano.
Inizialmente il Terzo Programma trasmette dalle 21 alle 23 circa nei giorni feriali, e anche dalle 15,30 alle 17,30 (con alcune repliche per sperimentare il sistema in fm), gradatamente le ore di trasmissione furono con gli anni estese all’intera giornata. Nei suoi primi mesi di vita il neonato canale propone testi a soggetto dedicati ad una personalità artistica della musica classica o della cultura, Fra i programmi iniziali del Terzo Programma ci sono: Inizio dell’era atomica a cura di Vittorio Crovetto, Omaggio a Pirandello con la commedia Il berretto a sonagli con interventi di Corrado Alvaro e Silvio D’Amico, Orlando Furioso di Ludovico Ariosto con musiche di Beethoven, Conclusioni al congresso interparlamentare mondiale di Dublino, Letture sacre, Il quartetto per archi del ‘700, Ernani di Victor Hugo, Riviste estere di Aldo Garosci che propone anche Il teatro di Giradoux, e, ancora, Il matrimonio per forza di Moliere per la regia di Enzo Ferrieri con la Compagnia di prosa della radio di Milano, Omaggio ad Andrè Gide, Inchiesta sul neorealismo a cura di Carlo Bo. Altro programma in onda sul Terzo Programma è Prospettive, rubrica settimanale di attualità dedicata ad un determinato argomento visto ogni volta da un punto di vista diverso. Il ciclo si apre con una conversazione di Benedetto Croce sul tema La democrazia di Giolitti, vista dai democratici di oggi. In sintesi il Terzo Programma, concepito con criteri educativi, propone musica classica, musica lirica, programmi culturali, vi collaborarono fra gli altri Giovan Battista Angioletti, Gianna Manzini, Emilio Cecchi, il giovane Pierpaolo Pasolini oltre al già citato Carlo Emilio Gadda, Natalino Sapegno, Carlo Izzo Domenico Rea, Vittorio Sermonti, Claudio Gorlier, Massimo Milla. Corsi sulla filosofia, sulla letteratura, sulla psicanalisi ampliano l’offerta del nuovo canale.
Nei suoi primi anni di vita il terzo canale è molto parlato, la musica aumenterà negli anni successivi, fra le sue proposte: L’avvenimento della settimana, Aspetti del cattolicesimo extraeuropeo, Le ferie dell’operaio, Vita segreta delle bande di paese, servizi dall’estero, L’osservatore delle scienze, L’osservatore delle arti, i documentari Inizio dell’era atomica, Omaggio al giornalismo, La santificazione. E, ancora, sedici commedie di Goldoni, Opere italiane del Seicento, Il teatro di Giuseppe Verdi, Un secolo di madrigale italiano, Il teatro elisabettiano, Le operette morali di Leopardi a cura di Mario Fubini, Il Dolce Stil novo e le rime di Dante, Letture di Hermann Melville, Dal tuo al mio di Giovanni Verga con la Compagnia di prosa di Firenze della Radio italiana per la regia di Corrado Pavolini, Musiche sacre di Claudio Monteverdi. Omaggio a Pietro Gobetti, La scapigliatura lombarda e Paul Verlaine, un omaggio a Benedetto Croce in occasione degli 85 anni del filosofo, I concerti di Mozart, Omaggio a Renè Clair a cura di Luigi Rognoni, Michelangelo da Caravaggio il pittore della luce e dell’ombra programma a cura di Raffaele De Grada con una conversazione di Roberto Longhi, Come litigarono due vecchi amici da un racconto di Gogol adattamento radiofonico di Vittorio Cravetto ed Emilio Castellano, Prospettive: figure del primo socialismo (le prime puntate sono dedicate ad Andrea Costa e Ivanoe Bonomi), Cristoforo Colombo a cura di Carlo Emilio Gadda, musica classica, lirica e sinfonica. Opere liriche, concerti sinfonici, musica da camera, opere drammatiche, trasmissioni letterarie, trasmissioni filosofiche, giornalistiche e scientifiche, documentari, inchieste ed interviste completano l’offerta del terzo canale. Nel 1951 Cesare Lupo sostituisce Alberto Mantelli alla direzione del Terzo Programma, Lupo è coaudivato da Alvaro Zampognini ed Angelo Romanò al quale, in collaborazione con Carlo Emilio Gadda, sono attribuite le rubriche degli Osservatori, mentre il settore culturale parlato viene affidato a Vittorio Cravetto. Mantelli continuerà a collaborare comunque con la terza rete.
Il 4 gennaio 1953 parte Il giornale del terzo in un’unica edizione di mezz’ora (19,45/20,15), Gianni Granzotto è corrispondente da New York, Luigi Emery corrispondente da Parigi, Stefano Terza corrispondente da Belgrado, Ruggero Orlando da Londra, Alceo Valcini da Vienna, altri inviati a Madrid, Bonn, Belgrado, Buenos Aires, Stoccolma, Istanbul ecc. Con l’avvento del Giornale del Terzo le trasmissioni del Terzo Programma iniziano alle 19,30. Il Terzo programma propone anche Il simbolismo otto conversazioni di Diego Valeri, Il problema sociale e scientifico del cancro, I dialoghi di Platone a cura di Enzo Paci per la regia di Pietro Masserano Taricco, Il ladro e la zitella opera grottesca di Giancarlo Melotti, Ritratto di Roma barocca in 24 sonetti di Belli, Gli scrittori e la musica di Rodolfo Paoli, Il dolce stil novo ciclo letterario a cura di Mario Apollonio, Le maschere italiane a cura di Anton Giulio Bragaglia e Gian Domenico Giagni, Ritratto di Salvatore Di Giacomo a cura di Dino Doria, Ritratto di Italo Svevo a cura di Carlo Bo, il documentario di Antonello Marescalchi L’Unesco, Incontri in Italia con un’intervista a Thomas Mann, musica classica e sinfonica, Tutto il Faust al microfono epistolario Goethe con Memo Benassi (Mefistofele), Arnoldo Foà (Faust), Rina Morelli (Margherita) adattamento di Bonaventura Tecchi e Vito Pandolfi regia di Corrado Pavolini, Il pensiero matematico da Talete ad Archimede di Attilio Fraiese, Napoli nel mondo a cura di Carlo Bernani, Breve storia del cinema sonoro a cura di Enrico Rossetti e Antonio Gambino, per il teatro goldoniano la trilogia della villeggiatura (Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura, Il ritorno dalla villeggiatura) con la compagnia di prosa del teatro della radio italiana con Lilla Brignone e Lauro Gazzolo per la regia di Guglielmo Morandi, Le novelle del Boccaccio adattamento di Elio Pandolfi per la regia di Pietro Masserano Taricco, La battaglia delle maschere di Virginio Puecher. Sempre sul terzo canale parte un appuntamento che diventerà fisso: Il concerto di ogni sera. In occasione dei 150 anni dalla nascita di Vittorio Alfiieri vengono proposte alcune sue tragedie e, ancora, una rubrica gastronomica a cura di Gastone Da Venezia, il ciclo I poemi della vecchia Europa (si inizia con La canzone di Orlando), Lohegrin di Richard Wagner dirige Herbert von Karajan dal Teatro alla Scala di Milano, Il figliol prodigo un’opera nuova per la radio di Gian Francesco Malipiero. E, ancora, Le donne di James Thurber con la compagnia dei Gobbi (Franca Valeri, Vittorio Caprioli e Alberto Bonucci) realizzazione di Raffaele La Capria per la regia di Gian Domenico Giagni; Poemi dell’Europa medioevale: I Nebilunghi.
Il terzo programma sperimenta in modulazione di frequenza nuove trasmissioni in una fascia oraria inedita fino a quel momento: dalle 13 alle 15 mandando in onda le rubriche Canti popolari italiani e Antologia, nonché Chiara fontana (dedicato alla musica e alle tradizioni popolari) e la replica di Concerto di ogni sera solitamente in onda sul Programma Nazionale. Nel 1958 entra come funzionario del terzo programma Andrea Camilleri, dal 1960 vengono aumentate le ore di trasmissione, fino a quel momento si trasmetteva dalle 19 alle 24. Viene inaugurata la fascia oraria dalle 8 alle 15 con la denominazione di Radiomattina Rete Tre. Si parte alle 08,00 con Benvenuto in Italia, quotidiano dedicato ai turisti stranieri a cura di Gastone Mannozzi e Riccardo Morbelli (trasmissione trasmessa anche in onde medie), seguono giornali radio trasmessi in tedesco, francese e inglese, alle 10 va in onda un concerto da camera, alle 11 un concerto sinfonico, alle 12,00 Arie di casa nostra, canti e danze del popolo italiano; alle 13 Antologie e musiche. Segue quindi nella fascia pomeridiana e serale (che ora ha inizio alle 17 anzichè alle 19) l’ormai tradizionale programmazione con rubriche culturali, musica classica e prosa. Viene raggiunta la cifra di 800.000 ascoltatori, vengono pubblicati I quaderni del terzo programma; dal giorno della sua nascita la rete ha aumentato le ore quotidiane di trasmissione: dalle due ore e mezza iniziali alle tre del 1952, alle quatto del 1953 fino ad arrivare alle sette attuali (17/24) oltre alla fascia mattutina Rete tre. Nel 1962 Leone Piccioni prende il posto di Cesare Lupo in qualità di direttore. Nel 1967, pur non perdendo le sue caratteristiche di rete culturale, vi è una modifica dei programmi, si pota per un format più informativo che accademico, adottando fin dove è possibile un linguaggio più accessibile. Apre le sue trasmissioni con un programma con quindici minuti di musica leggera con i brani più significativi che rappresentano le nuove correnti. Propone una rivista, Piccolo pianeta, con informazione letteraria, religiosa, artistica, sociologica ecc. Ci sono inoltre rubriche di categoria, spettacoli di prosa e impegnati, un cabaret e spettacoli di musica sinfonica e lirica che si prefiggono di raggiungere scopi bene definiti in una duplice direzione: cartelloni di concerti e di lirica ad alto livello articolari ad altri che hanno anche funzioni didattiche. Questo rientra in quel vasto programma che impegna tutta la radio per la diffusione della musica in tutti gli strati sociali, ad incominciare dai giovani. Per gli automobilisti che rientrano dalla gita domenicale nel giorno di festa viene mandata in onda la rubrica Arrivano i nostri. Nel 1969 Giuseppe Antonelli sostituisce Leone Piccioni alla direzione della rete.
A seguito della riforma Rai del 1975 il terzo programma assume la denominazione di Radiotre, direttore viene nominato Enzo Forcella, parte il Gr3 diretto da Mario Pinzauti, Forcella chiede uguali diritti e doveri come le altre due reti, infatti fino a questo momento la terza rete, come era stata il parente povero della radio, seppur il fiore all’occhiello. Radiotre non è più soltanto il canale della musica classica, Forcella inaugura un periodo di apertura a quelli che venivano chiamati “nuovi soggetti sociali”: i i giovani e le donne. Il suo intento è quello di svecchiare la cultura un pò ingessata trasmetta dalla rete: la sostituzione di Mozart con il rock e il jazz suscita delle proteste, ma anche queste servono a far discutere, a dare un nuovo volto alla rete, un volto un pò “movimentista”, di una sinistra che non si esaurisce nei partiti. Vi sono anche programmi autogestiti come Noi voi e loro (gestito dalle femministe). Forcella apre il famoso “quadernetto” dove la direzione segna le canzoni proibite e le manda in onda (come Je t’aime moi non plus). Forcella decide anche di aprire alla musica folk e alla musica politica e si prende una denuncia per una trasmissione di giovani dedicata “all’oggetto virile” nell’ambito di un programma che contiene una lettura di giornali pornografici viene ascoltata dal consiglio di amministrazione della Rai al grande completo. Parole mai udite volano fra gli arazzi della grande sala, Elena Croce arrossisce e si allontana sdegnata, ma nella rete lavora anche sua figlia Benedetta Craveri. Informazione culturale di alto livello, concerti di musica classica e contemporanea, collaboratori illustri e giovani destinati a diventare tali: Corrado Bologna, Nicolò Zapponi, Giorgio Manganelli, Guido Ceronetti, Beniamino Placido, Renzo De Felice, Guido Fink, Guido Almansi, Saverio Vertone, Claudio Pavone, Vittorio Sermonti, Gianni Vattimo, Franco Cardini. Molta parte della cultura italiana, senza preclusioni ideologiche, passa per gli studi di Radio3 dove si ritrova ancora un pò l’atmosfera di rigore intellettuale che aveva accompagnato la nascita del terzo programma. L’8 novembre 1976 ha inizio Un certo discorso, una delle trasmissioni più rappresentative della nuova linea editoriale assunta da Radiotre dopo la riforma. Il titolo, autoironico e ispirato al gergo delle assemblee studentesche di quegli anni vuole sintetizzare lo spirito che anima il programma: affrontare dal punto di vista dell’immaginario, dei linguaggi, delle identità giovanili, la complessità sociale, politica e culturale del Paese. Il nucleo ideativo del programma è composto da Mela Cecchi, Licia Conte, Paolo Donati, Gianluca Luzi, Carlo Massa, Attilio Pedullà, Pasquale Santoli e Claudio Silvestri. Viene dato un notevole impulso a produzioni originali ispirate, sia nel campo dell’offerta musicale così come in quello dello spettacolo, dell’inchiesta e dell’intrattenimento, alla ricerca di nuovi formati e di nuovi linguaggi radiofonici. Nel 1977 in chiusura dei programmi ha inizio Il giallo di mezzanotte, lettura di racconti gialli e di grandi romanzi della letteratura gialla, della fantascienza e del mistero, trasmissione che nel 1978 si trasformerà Il racconto di mezzanotte. Il giallo racconto di mezzanotte. Radiotre si è trasformato da canale della musica sinfonica e classica a canale culturale, sempre più trasmissioni culturali e parlate, la mattina per le donne, il pomeriggio per i giovani. Il pubblico si divide fra i nostalgici e i fautori della svolta impressa dal direttore Enzo Forcella. Al Gr3 sono affiancate alcune rubriche: I fatti della scienza e Europa 79, Dimensione Europa e la rassegna stampa Prima pagina, Pranzo alle otto ed altre trasmissioni “leggere”.
Nel 1986 Enzo Forcella lascia al direzione sostituito dapprima da Fabio Borrelli e poi da Paolo Gonnelli, Negli anni ’90 viene assunta l’attuale denominazione di Radio3, le tre reti radiofoniche pubbliche vengono accorpate nell’unica Direzione Radio Rai. Nel 1999 si torna alle direzioni diversificate: direttore di Radio3 è nominata Roberta Carlotto che resterà in carica fino al 2002 quando gli succederà Sergio Valzania, a sua volta sostituito dall’attuale direttore Marino Sinibaldi, in carica dal 2009. Nel 2017 dalle ceneri della vecchia filodiffusione nasce Rai Radio 3 Classica.
Fra i programmi attualmente in onda su Radio3: Ad alta voce, Chiodo fisso, Fahrenheit, Hollywood Party, I concerti del mattina, La barcaccia, Pagina 3, Prima pagina, Radio3 Suite, Radio 3 Mondo, Radio3 Scienza, Uomini e profeti, Wikiradio.
Il 25 marzo 2021 a seguito del pensionamento di Marino Sinibaldi, viene nominato direttore di Radio3 l’ex direttore del Tg1 Andrea Montanari.